Sopra - Arma rigata (carabina bolt action con sistema girevole scorrevole tipo Mauser) in calibro 300WM - predisposta con vari sistemi di puntamento per azioni di caccia selezione e/o controllo faunistico 

L'UTILIZZO DELL'ARMA RIGATA - CENNI DI BALISTICA

La Legge 157/92 e relative Leggi regionali di recepimento ci dicono quali sono i mezzi di caccia. Tralascio volutamente le descrizioni dei fucili ad anima liscia per il semplice motivo che queste armi a mio avviso nella caccia agli ungulati dovrebbero essere vietate, capisco la drasticità di questa affermazione, però di fatto la sicurezza prevale su tutto, per non parlare degli animali feriti in meno che si possono fare. La palla asciutta di un calibro 12 rimbalza pericolosamente tra gli alberi, le fronde e le rocce, la palla di una qualsiasi arma rigata all’impatto “esplode” annullando la sua corsa. 

L’art.13 della Legge 157/92 (Mezzi per l’esercizio dell’attività venatoria) – ci dice che è consentita la caccia con fucile a canna rigata a caricamento singolo, manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a 5,6 con bossolo a vuoto di altezza non inferiore a mm 40.
L’arma rigata è in assoluto l’arma d’eccellenza per la caccia di selezione, queste si possono dividere in: fucile a otturatore girevole scorrevole, fucile ad otturatore lineare, fucile a leva, fucile basculante, fucile semiautomatico e fucile express. In linea generale potrebbero andare bene tutti, ma se andiamo ad analizzare attentamente i più indicati per il tiro di precisione e quindi per la caccia di selezione da appostamento, sono i fucili a otturatore girevole  scorrevole, l’otturatore lineare e il basculante, quest’ultimo molto usato nelle cacce impegnative di montagna. Gli altri fucili sono più indicati come armi per la caccia in battuta.
Al conduttore del cane da recupero come quello da limiere le armi più indicate sono proprio le armi per la caccia in battuta. Quindi un’arma corta e in grado di sparare i colpi in rapida successione. Poi come sempre in tutte le cose prevale anche il gusto personale di avere quella o quell’altra arma.
Queste sono armi che in ambiente naturale dovrebbero sparare poco ed al poligono molto, questa frase sta a dire che l’arma deve essere sempre tarata per consentire il massimo della precisione, la taratura è d’obbligo farla in un poligono e qui esercitarsi sempre, dobbiamo conoscere alla perfezione la nostra arma.
Quando un’arma è tarata, al di la se monta o meno un’ottica di precisione, vuol dire che è precisa, infatti quando alcuni colpi vengono sparati contro lo stesso bersaglio e dalla stessa distanza, l’insieme dei loro punti d’impatto, viene denominato “rosata”. La “giustezza di tiro” di un’arma   vuol dire quando la rosata cioè l’insieme dei colpi sul bersaglio è molto concentrata, di fatto un’arma da caccia che a 100 metri ha una  rosata di 6 colpi con una dispersione massima tra loro di 5 centimetri è un’arma che da ottime prestazioni.
La precisione di queste armi è dovuta alla rigatura interna, e cioè  arma ad “anima rigata”. Questa rigatura interna è formata da una serie di rigature parallele con andamento a spirale o elicoidale, questa rigatura consente di impartire al proiettile un movimento rotatorio al proprio asse e che gli permette quella stabilità della traiettoria del tiro di precisione ed in particolare nelle lunghe distanze. La “traiettoria” di un tiro si ha quando il proiettile fuoriesce dalla “bocca o vivo di volata”, la pallottola continua la sua traiettoria solo in virtù dell’energia acquisita dalla polvere da sparo, il suo moto rettilineo è contrastato nello stesso istante dalla forza di gravità e dalla resistenza dell’aria e quando è presente anche il vento. Queste  forze naturali che contrastano la palla in direzione del bersaglio fanno si che il percorso che intercorre tra il punto di uscita e il punto di arrivo della palla è curvilineo. La velocità dei proiettili delle armi rigate alla bocca raggiungono spesso i 1000 o più metri al secondo è sviluppano una pressione dei gas interna elevatissima, anche 4000 atmosfere, per fare un raffronto nelle armi ad anima liscia la velocità iniziale dei loro proiettili (munizione spezzata o a palla)  si aggira su punte massime di 425 metri al secondo con una pressione in media sulle 700 atmosfere. Quindi la velocità di un proiettile varia a seconda del peso, della forma e della spinta, la velocità è un vantaggio per la radenza della traiettoria, infatti più veloce è la distanza che copre tra il bersaglio e la bocca del fucile, tanto minore sarà la caduta del proiettile. Però c’è da dire anche il contrario e cioè che con l’aumentare delle distanze, i proiettili di maggior peso aventi velocità iniziali minori si trovano al limite dei 300 metri ad avere velocità residue superiori a quei proiettili più leggeri aventi più velocità iniziale. L’energia cinetica di un proiettile è direttamente proporzionale alla sua velocità ed alla sua massa ed è espressa in kilogrammetri: Ec=Peso del proiettile X Velocità al quadrato. L’energia del proiettile che si sprigiona  durante l’impatto con il bersaglio nella fattispecie con l’animale, questo si chiama “potere di arresto”: “Killing power” è la capacità di causare gravi lesioni e quindi di uccidere un animale in un tempo più o meno breve; “Stopping power” è la capacità di fermare più o meno istantaneamente un determinato animale che corre in direzione del cacciatore, anche se non colpito in parti vitali.
Le munizioni da caccia dividono in due definizioni le misurazioni dei calibri: Calibro Europeo basato sulle misure in millimetri e Calibro Anglosassone basato sulle misure dei millesimi di pollice. A mio avviso il  calibro europeo è il più razionale in quanto ci da all’istante il diametro della palla e la lunghezza del bossolo.

Calibro Europeo
6,5 X 57 = Proiettile 6,5 mm. – Bossolo 57 mm.
8 X 68 = Proiettile 8 mm. – Bossolo 68 mm.
9,3 X 62 = Proiettile 9,3 mm. – Bossolo 62 mm.

Calibro Anglosassone
270 – 0,270 pollici = abbreviato 270

La corrispondente misurazione europea in millimetri si ottiene:
(1 pollice = 25,4 mm.)
243 X 25,4 diviso 1000 = 6,17 mm.
270 X 25,4 diviso 1000 = 6.86 mm.
300 X 25,4 diviso 1000 = 7,62 mm.

Molti calibri anglosassoni sono accompagnati dal nome del fabbricante: 300 Winchester Magnum, 375 Holland & Holland, 222 Remington, 300 Weatherby, 444 Marlin, 7 mm. Mauser, 7 mm. Goerlich.

Altri calibri anglosassoni con cartucce nate per la polvere nera: 30-30 Winchester, 45-70 Governement, 45-90, 45-120 Sharps, la seconda cifra corrisponde al peso in grani della polvere nera e la prima cifra è il calibro; 30-30 = calibro 300 con 30 grani di polvere – 45-70 = calibro 450 con 70 grani di polvere

Classica cartuccia nata con fini militari è il noto 30-06: 30 = calibro 300 (7,62 mm.) e 06 l’anno di produzione 1906 (Springfield USA).

Alcuni calibri moderni derivano da altri calibri ma con bossoli maggiorati: 22/250 = calibro 22 (220) e 250 e il bossolo ottenuto per modifica e restringimento del collarino del 300 Savage.

Di alcuni calibri esiste la terminologia (M) = Magnum e significa che la cartuccia a parità di calibro è più potente. In Europa esiste anche il termine (SM) e cioè Super Magnum.

Alcune cartucce portano la terminologia (R) sul bossolo che sta a significare che sul fondello è sporgente un collarino, cartucce in uso sui fucili basculanti: in americano Rimmed o in tedesco Rand e in inglese Flanged.

Il bossolo di materiale metallico e generalmente di ottone, la cui lega è composta per il 70% di rame e per il 30% di zinco, il bossolo è molto resistente ed è elastico. Sul fondello del bossolo è inserito l’innesco, all’interno la carica propellente e in punta il proiettile.

La terminologia del peso delle pallottole è di origine Anglosassone ed Europea:
Misura Anglosassone
Un Grano è l’equivalente al peso di un chicco d’orzo secco –  0,0648 molti arrotondano a 0,065
Misura europea
Un Grammo – 15,5 grani
100 Grani = 6,5 Grammi

Senza entrare in una elencazione delle varie sigle e nomenclature che caratterizzano alcune pallottole diciamo genericamente che per la caccia agli ungulati si usano proiettili deformabili e proiettili espansivi: Soft pointHollow point, Power point, questo tipo di proiettile all’impatto si deforma a “fungo” e cede energia ai tessuti molli creando all’interno del corpo dell’animale delle onde idrodinamiche che non è altro che un’onda di pressione che porta all’interno dell’animale alla disgregazione dei tessuti o all’esplosione degli organi. Questa onda idrodinamica ha la forma di una bottiglia. In sintesi il miglior calibro per quel determinato animale è quel proiettile che ci permette un ottimo coefficiente balistico esterno, ma che al momento dell’impatto diventi un grosso calibro (effetto fungo) dalle forme irregolari e tozze. Questa è la ragione perché si usano proiettili deformanti o espansivi.


Alcuni tipi di cartucce e relativo peso della palla in relazione alla specie:

Volpe
222 Rem – 50 grani
223 Rem – 55 grani
22–250 Rem – 55 grani
225 Win – 55 grani

Capriolo
5,6 x 50 – 55 grani
243 Win – 80 grani
225 Win -  80 grani
6 mm Rem – 80/100 grani
6,5 x 57 – 90 grani

Daino
308 Win – 150 grani
30,06 Sprin – 150 grani
270 Win – 150 grani
7 mm RemMag – 150 grani
300 WinMag – 150 grani

Cervo - Cinghiale
7 mm RemMag – 175 grani
7 x 57 Mauser – 175 grani
30,06 Sprin – 180 grani
300 WinMag – 180 grani
308 Win – 180 grani
8 x 57 Mauser – 175 grani

Muflone - Camoscio
270 Win – 130 grani
7 mm RemMag – 125 grani
30,06 Sprin – 125 grani
300 WinMag – 150 grani
308Win – 125 grani
 

 

ATTENZIONE - Ormai è consolidato che in breve tempo sarà ovunque obbligatorio l'uso di munizioni atossiche (Palle monolitiche, etc.) per la caccia degli ungulati, quindi è opportuno verificare nelle rispettive Regioni italiane  le disposizioni in materia.

Cenni generici sulla traiettoria del tiro
1) Carabina tarata a 100 mt. – centro del bersaglio a 100 mt. – tirare al centro del bersaglio.
2) Carabina tarata a 100 mt. – centro del bersaglio a 200 mt. – tirare poco sopra al centro del bersaglio.
3) Carabina tarata a 100 mt. – centro del bersaglio a 300 mt. – tirare ancora più alto di dove si è mirato per i 200 mt.
4) Carabina tarata a 200 mt. – centro del bersaglio a 200 mt. – tirare al centro del bersaglio.
5) Carabina tarata a 200 mt. – centro del bersaglio a 100 mt. – tirare poco più basso del centro del bersaglio.

E’ fondamentale fare tutte le dovute prove di tiro in un poligono e fare tutti  i calcoli giusti e relativa taratura dell’ottica in relazione anche ai proiettili usati, prima di effettuare i tiri  in ambiente naturale sul selvatico.

 

 

Dati balistici di alcune cartucce di carabina

Angolo di sito
Quando il cacciatore  o il tiratore si trova ad effettuare un tiro trovandosi su un piano e questo deve centrare un selvatico o un bersaglio che si trova in alto o in basso rispetto alla posizione di tiro, agisce una differente  forza di gravità (inferiore)  sul proiettile rispetto alla forza di gravità che si ha sul piano orizzontale tra tiratore e bersaglio. Quindi se si ha l’arma tarata a 200 mt. e la distanza tra tiratore e bersaglio è di 300 mt. si deve tirare al centro del bersaglio. In una situazione normale e cioè sia tiratore che bersaglio sullo stesso piano e nelle stesse condizioni di cui sopra e cioè arma tarata a 200 metri e bersaglio a 300 metri normalmente per colpire il centro ci viene naturale alzare il tiro, questo se lo applicassimo nelle condizioni di dislivello tra tiratore e bersaglio il colpo andrebbe molto sopra.

ATTENZIONE – NON  SPARARE MAI ALTO  SE NON SAPETE  DOVE LA PALLA ANDRA' A CADERE – NON SPARARE MAI IN DIREZIONE DI COSE, PERSONE O ANIMALI – NON SPARARE MAI IN BASSO CON ANGOLAZIONI LEGGERE IN PARTICOLARE CONTRO SUPERFICI DURE, MA ATTENZIONE ANCHE A SPARARE SULL'ACQUA, LA PALLA PUO' RIMBALZARE. UTILIZZARE SEMPRE GIUBBETTI E CAPPELLI O ALTRI INDUMENTI AD ALTA VISIBILITA'.

Testo e disegni di Stefano De Vita - foto di fucili e cartucce tratte da Wikipedia Enciclopedia libera