La Caccia

L’ attività venatoria oggi non può più essere esercitata senza una profonda conoscenza naturalistica del Cacciatore. Il Cacciatore deve essere un professionista della natura, altrimenti sarà solo un nocivo, concetto valido solo per la specie uomo. La caccia  non può essere applicata senza che il prelievo di qualsiasi specie non sia inserito in un concetto generale di conservazione  e  di protezione,  prelievo praticabile solo sulla base di precisi elementi conoscitivi dello status e della dinamica delle popolazioni, non solo a livello locale ma più in generale a livello globale della popolazione stessa. L’attività venatoria è ammessa laddove persistono ed interagiscono i concetti di salvaguardia, di mantenimento, di riqualificazione e di miglioramento degli ambienti naturali, in sinergia con dei precisi studi e ricerche scientifiche che saranno poi la base per determinare dei precisi piani di prelievo, prelievi che incideranno  solo sul surplus della popolazione animale interessata. La natura offre risorse rinnovabili e queste risorse sono i frutti da raccogliere senza mai intaccare l’albero. L’attività venatoria non può esistere senza la sinergia del mondo scientifico.
 

La Caccia non è sport

La caccia è sport nel momento che due esseri viventi sono in competizione ad “armi” pari vedi appunto la cinofilia agonistica ed il tiro sportivo: questo è sport.

La caccia intesa come la ricerca e l’inseguimento per l’abbattimento della selvaggina non è uno sport, perché lo sport non è mettere in competizione a livello dilettantistico o agonistico due esseri viventi di specie diversa: l’uomo e gli uccelli o l’uomo e i mammiferi; i primi con un'arma in mano ed oggi con un valore aggiunto, la tecnologia; i secondi solo provvisti di istinto naturale.

La caccia è una attività ludica e ricreativa che fin dalla notte dei tempi è servita e per molti serve tuttora per procacciarsi un alimento salutare e genuino, aggiungo nel rispetto dell’etica e delle norme in materia. Ma anche un’attività essenziale per la corretta gestione faunistica, in particolare per il controllo delle molte specie problematiche, o nella caccia di selezione per gli ungulati e quindi una caccia conservazionista. 

La caccia è storia, tradizione, cultura e profonda conoscenza naturalistica.

Inoltre e per nulla trascurabile la caccia crea ingente indotto economico per lo Stato e per molti anche fonte di reddito proprio per quelle molteplici attività che si intrecciano all’attività venatoria.
 

Il valore economico dell’indotto che ruota attorno alla caccia

•       Il numero dei cacciatori e tiratori sportivi nel mondo è di circa 55 milioni di unità
•       Il numero degli addetti è di circa 1.200.000 unità

Fonte:World Forum – ONG riconosciuta dall’ONU nel 2002 composta da 30 associazioni operanti in tutto il mondo

•       In Europa i cacciatori sono circa 7 milioni
•     L’impatto della caccia e del tiro sportivo in Europa è di circa 16,5 miliardi di euro annui, con una spesa pro capite annuale per cacciatore di circa 2.100 Euro.

Imprese operanti nei settori collegati:
•       Produzioni di armi da caccia
•       Munizioni
•       Accessori
•       Buffetteria
•       Abbigliamento
•       Alimentazione cani
•       Allevamenti cani da caccia
•       Editoria di settore
•       Turismo venatorio

In Italia i cacciatori sono circa 750.000

In Italia attorno al settore della caccia si contano circa 43 mila occupati, con l'indotto si arriva a 94 mila lavoratori, per un impatto sull'economia di 7,9 miliardi di euro (oltre mezzo punto di Pil).

•  Le tasse di concessione governativa pagate annualmente da ogni cacciatore ammontano a circa 138.528.000 Euro. (173,16 cad)
•    Le tasse di concessione regionale pagate annualmente dai cacciatori ammontano a circa 67.200.000 Euro (84,00 cad)
•       Tasse di concessione per appostamenti fissi 50.000.000 Euro

 

La Caccia (tratto da Wikipedia - l'Enciclopedia libera)

La caccia è originariamente l'attività di predazione praticata dall'uomo, la pratica di catturare o abbattere animali, solitamente selvatici, in principio per l'approvvigionamento di cibo, pelli o altre materie, successivamente principalmente per altri fini: a scopo ricreativo, commerciale e per contenimento e gestione di una specie.
In passato la caccia ha rappresentato una fonte primaria di sostentamento per l'uomo durante la condizione di cacciatore-raccoglitore, attività per la quale venivano realizzati i primi utensili, dai chopper alle punte di lancia. Nel corso della storia la caccia ha rivestito un ruolo di importanza differente per ciascuna popolazione umana. Per società in cui si svilupparono sempre più redditizie tecniche di agricoltura e allevamento, la caccia rivestiva un ruolo marginale o accessorio, legato a cultura, tradizione o ad attività elitarie. Oggi in gran parte del mondo contemporaneo la caccia non rappresenta più un'attività indispensabile all'approvvigionamento del cibo. La caccia è comunque ancora indispensabile per molte popolazioni che basano su essa tutto o parte del loro sostentamento, ad esempio in ambienti ove il clima comporti condizioni estreme di vita e non favorisca attività quali agricoltura e allevamento come per gli Inuit, o per cultura legata alla stessa come per popolazioni native di zone forestali e non urbanizzate, come i Karajá del Mato Grosso. Per tali popoli caccia e pesca rivestono ancora una funzione fondamentale alla loro sopravvivenza.
Nei paesi industrializzati ove il reperimento di cibo è attività indiretta (acquisto) e legata all'allevamento intensivo, la caccia riveste un ruolo principalmente ricreativo, oppure condotto a scopo commerciale. In questo contesto, il termine "caccia" si riferisce generalmente a un'attività approvata dalla legge, mentre il bracconaggio indica la caccia praticata in modi o in contesti che la rendono illegale. (Tratto da Wikipedia Enciclopedia libera)

Testo e foto di Stefano De Vita