IL CAMUFFAMENTO

Nell’osservazione degli animali e chiaramente nella caccia le tecniche di mimetismo sono fondamentali, in particolare per tutte quelle cacce da appostamento.
Quello che interessa al cacciatore è il mimetismo criptico e cioè che l’uomo si deve confondere con l’ambiente circostante allo scopo di rendersi invisibile alla sua preda e quindi passare inosservato.
Possiamo dividere il mimetismo criptico in base al camuffamento: baseomomorfico, in cui si cerca di assomigliare ad un oggetto naturale inanimato (tronco, roccia, etc.); omocromico, dove ci si confonde con un substrato (terreno con foglie, neve, canneto, etc.).

Per mimetizzarsi e più precisamente camuffarsi con l’ambiente circostante bisogna osservare delle semplicissime regole: forma, contorni, superficie, riflesso, movimento, colore, contrasto. Ecco quest’ultima parola e cioè il contrasto è quello che dobbiamo eliminare con semplici tecniche di camuffamento. Infatti quello che colpisce e fa intuire la nostra presenza agli animali è tutto quello di anomalo che contrasta con l’ambiente circostante. Incide nel farsi individuare la figura umana (i contorni), il viso e le mani (bianche come due lampadine), nonché i riflessi che genera il nostro fucile oppure se in viso abbiamo gli occhiali  Altro fattore da eliminare assolutamente è il movimento, a volte rimanere immobili anche non camuffati a dovere, permette agli animali di avvicinarsi a noi a distanze inusuali.

Quindi il camuffamento va fatto in relazione all’ambiente dove noi andremo a cacciare le nostre prede, se utilizziamo un capo di abbigliamento marrone o verde anche se a noi sembra in sintonia con l’ambiente circostante, i nostri contorni sono perfettamente visibili anche in un contesto ambientale dai colori simili, figuriamoci se poi siamo così vestiti per esempio in un canneto invernale: siamo come un faro visibile a lunga distanza. Altra cosa fondamentale come avevo già anticipato è il viso che contro la luce del giorno risulta come una lampadina accesa, in particolare proprio in quei frangenti che noi alziamo la testa per vedere magari un volo di oche, anatre, colombacci o trampolieri, il movimento della testa che si muove ritmicamente da un eventuale nascondiglio è come una luce abbagliante intermittente, come un alfabeto morse e questo allarma ed allontana gli uccelli. Che fare allora? Semplice, dobbiamo scurire il volto con creme adatte, o cenere, o fango, oppure coprire il volto con retine mimetiche oppure copri viso o sciarpe o passamontagna. Dimenticavo, importante è “sporcare” anche le mani oppure se la temperatura lo permette, mettere i guanti. Altro fattore è l’immobilità, come sappiamo un piccolo movimento risulta fatale alla vista degli animali che fuggirebbero in un istante, muoversi vuol dire ricomporre i contorni. Altro particolare non trascurabile è il fucile, per ovviare al camuffamento del fucile in particolare dei riflessi delle canne (anche se nere) con specifici nastri a rete elasticizzati oppure nastri di juta, gli americani si sono inventati i fucili camouflage a canneto ed a bosco con alcune varianti di colore, per fortuna anche questi negli anni sono arrivati a noi. Altro aspetto è l’odore, pure la persona più urbanizzata svilupperà un buon senso dell’olfatto dopo alcune ore in ambiente naturale, qui gli odori inconsueti (per la vita selvatica) sono amplificati e quindi percettibili a grande distanza dagli animali e mi riferisco in questo caso alle cacce agli ungulati in particolare. E’ difficile nascondere alcuni odori, come profumo dovuto al sapone, oppure al fumo di sigaretta, oppure al panino con il prosciutto o salsiccia, ma cosa che non tutti immaginano, il profumo emesso dai vestiti da caccia lavati. Che fare allora? In primis vietare alla moglie di lavare gli indumenti da caccia, questi dovrebbero rimanere sporchi per l’intera stagione venatoria o comunque alternare dei capi vissuti, capi già impregnati di odore di bosco, odore di natura, poi assolutamente non fumare, assolutamente non mangiare, ed altra cosa che forse molti rimarranno scioccati, non lavarsi o quanto meno non usare saponi e dopo barba, etc.. Ripeto, questo ovviamente per tutte quelle cacce ai grossi mammiferi (Ungulati). In queste ultime cacce ovviamente possiamo utilizzare indumenti anche ad alta visibilità ma importante con i tratti e contorni rotti da disegni a tema naturale, come altri animali gli ungulati non distinguono i colori, ma rimangono impressionati dai contorni, dai contrasti e dal movimento ed ovviamente dall’odore.

In queste quattro immagini si può vedere la differenza tra  il camuffamento (sopra) ed il mimetismo (sotto): infatti nelle foto sopra comunque il cacciatore è integrato bene nell'ambiente, si notano i contorni spezzati e comunque nell'immobilità sembra un cespuglio. Addirittura se il cacciatore fosse inserito a sinistra delle immagini, sarebbe risultato completamente "invisibile". Nelle foto sotto invece nonostante il cacciatore sia perfettamente mimetico non è per nulla camuffato con l'ambiente circostante in quando il colore di fondo stacca con la figura umana e quindi visibile.

sopra - Abbigliamento camuffato con l'ambiente circostante, molto attenuati contorni e contrasti

sotto - Abbigliamento mimetico ma sono evidenti i contorni ed i contrasti

Una piccola nota la voglio dire riguardo ai capanni: diciamo che sarebbe più opportuno riuscire a camuffarsi creando un capanno con la vegetazione stessa, per esempio dentro un canneto, dentro un arbusto della macchia mediterranea, oppure una buca nel terreno o sfruttare comunque altri ripari naturali come fossi, canalette, etc. che abbinati al nostro vestiario camo/mimetico risulteremo così “invisibili”. Se poi vogliamo costruire un capanno, ricordiamo in primis che questo va realizzato utilizzando solo piante secche, potature, etc.  e comunque mai tagliare piante vive che tra l’altro è vietato dalle norme, in particolare alberi ed arbusti. Detto questo, il capanno è qualcosa di anomalo che viene posto artificialmente in un  contesto ambientale naturale, quindi anche in questo caso va realizzato con il materiale reperito sul posto e conforme ai colori di quel determinato luogo, costruito evitando come sempre i contrasti ed in particolare per quelle cacce in spazi aperti, dove è consigliabile creare un riparo più basso possibile, per esempio per tutte le cacce al prato, oppure a mare per gli acquatici, ma anche in chiari o zone umide sprovviste di coperture vegetazionali sulle sponde. Un ultimo consiglio, per sapere dove appostarsi o realizzare un capanno, prima di farlo bisogna conoscere la direzione del vento tenendo sempre in mente che se ci troviamo a cacciare uccelli, ci dovremmo appostare in modo tale che gli uccelli prendono il vento in faccia venendo verso la nostra postazione, quindi loro arrivano verso di noi controvento, se invece cacciamo mammiferi ed in particolare gli ungulati il vento deve essere il contrario e cioè gli animali devono venire verso la nostra postazione con il vento di dietro. Tutto questo per il semplice motivo che gli uccelli volano sempre contro il vento in particolare in entrata in zone di rimessa, negli appolli, nell’atterrare in acqua, etc., invece per i mammiferi dotati di fiuto sopraffino è imprescindibile non farsi scoprire dal nostro “puzzo” di umano. Quindi a maggior ragione a caccia più puzziamo/odoriamo di natura e di selvatico, e meglio è.

Ecco un appostamento che mai si dovrebbe vedere, è come un colpo in un occhio, un contrasto enorme, un anomalia dentro un campo - che può essere concessa ma neanche tanto, solo per la caccia alle allodole durane gli arrivi autunnali. Però totalmente da sconsigliare.

Per finire questa piccola nota riguardo al camuffamento, senza ombra di dubbio credo che gli americani siano dei veri fuoriclasse in tema di abbigliamento camouflage da caccia e tutta l’oggettistica ed accessoristica, con tutta una serie di camuffamenti in relazione ai vari tipi di ambiente: bosco invernale, bosco estivo, bosco allagato, canneto, campagna, steppico, montagna, bosco innevato ed una moltitudine di varianti. Da anni questi prodotti sono arrivati in Europa ed ecco che per molti è stato facile abbandonare i classici mimetici militari che vanno anche bene ma non sono l’ottimo, non sono la perfezione.

COMUNQUE PER NOI IL MIMETISMO E' UNO STILE DI VITA

Sotto - Dei nostri teli mimetici realizzati con vegetazione naturale: sopra INVERNO e sotto PRIMAVERA